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Ipnosi

Il termine ipnosi deriva dal greco hypnos, sonno, perché quando il fenomeno è stato osservato dal mondo scientifico dell’inizio del 1800, agli albori della storia della psicoterapia, lo stato ipnotico assomigliava molto ad uno stato sonnambulico: il soggetto sembrava dormire ma si comportava come se fosse sveglio, come appunto potrebbe fare una persona durante la condizione nota come sonnambulismo.
Ci si può riferire all’ipnosi come ad un particolare stato di coscienza estremamente focalizzato, che tende ad escludere tutto ciò che sta intorno che non sia l’oggetto di tale concentrazione. Viene definita ipnosi anche il processo per il quale una persona, l’ipnotizzato, entra in relazione esclusiva con un’altra, l’ipnotista, che utilizza i propri mezzi comunicativi per instaurare tale rapporto privilegiato, detto anche rapport ipnotico.
Ipnosi medica è il termine utilizzato comunemente per indicare che lo scopo dell’ipnosi è quello di curare qualche tipo di disturbo e nasce in contrapposizione all?ipnosi da spettacolo, che invece serve solo per intrattenere un pubblico e che ha finalità diametralmente opposte rispetto alla prima.
All’ipnosi medica ci si può riferire anche con il termine ipnoterapia o ipnositerapia. La differenza tra i due termini è di natura linguistica. Il primo caso, forse il più diffuso, è probabilmente stato usato per primo, ma siccome il termine greco hypnos, anche in italiano, si traduce col termine sonno, ipnoterapia è stato usato anche per indicare la cosiddetta terapia del sonno, che non ha niente a che fare con l’ipnosi. Per questo motivo in italiano è stato introdotto il termine ipnositerapia (si veda anche “Trattato di ipnosi” di Franco Granone) nel senso letterale di terapia con l’ipnosi.